PAESAGGIO

Si definisce paesaggio : una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni

MOTIVAZIONE

Da diversi anni l’offerta formativa della nostra Scuola pone una particolare attenzione al discorso ambientale. Quest’anno, partecipando al Concorso nazionale FAI, abbiamo scelto come tematica : Le Masserie , un bene culturale del paesaggio agrario tarantino , paesaggio così duramente colpito dall’inquinamento da diossina

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paesaggio testimone " strage degli innocenti"

lunedì 22 marzo 2010

VICENDE STORICHE

La masseria Battaglia di Lama e le sue vicende storiche

Ricco ed argomentato articolo dell'archeologo Gianluca Guastella, comparso sulle colonne del quotidiano Taranto Oggi di lunedì 25 Gennaio 2010, pp. 12-13.

Storie di "battaglie, nobili e saraceni"

di Gianluca Guastella

Il cielo era terso in quell'alba del 14 settembre 1594, ma ai tarantini sembrava plumbeo, foriero di grandi sventure, a causa dei riflessi nerastri su Mar Grande di quelle cento e più galere saracene che, all'improvviso, avevano oscurato l'orizzonte. Il fatto, poi, che la flotta navale turca fosse comandata dal rinnegato messinese Sinan Bassà Cicala, il pirata con gli occhiali, massacratore di cristiani, terrore delle coste calabresi e siciliane, faceva prevedere davvero il peggio. I Saraceni sbarcarono alle Cheradi, ed occuparono l'isola maggiore di Santa Pelagia e quella più piccola di Sant'Andrea, entrambe deserte, "albergo fido/di timidi animali", utilizzate in genere dai pescatori di frodo e dai contrabbandieri. Come prima operazione militare, i Turchi attaccarono le torri costiere di capo San Vito e capo Rondinella. Sbarcarono alla foce del Tara, definito alla maniera petrarchesca "un vago e picciol fiume, / con dolci acque agli occhi chiare e belle", per provvedersi di acqua e vettovaglie o di legname per riparare le navi. Qui sorgeva una torre di vedetta custodita da pochi uomini, che venne presa d'assalto e incendiata. I custodi Storie di "battaglie, della torre vennero condotti davanti a Cicala che li interrogò per conoscere i "segreti" della città fortificata. Uno di essi descriveva con orgoglio le mura "invincibili, superbe e forti", le "due castella", cioè le fortificazioni aragonesi verso porta Lecce e la torre di Raimondello Orsini a porta Napoli, i due ponti che separavano il Mar Piccolo dal Mar Grande, la gran copia di armi e munizioni di cui era fornita e soprattutto l'animo dei cittadini pronti alle armi. Alla fine della sua descrizione il vecchio soldato esclamava, come una sfida: "Or s'espugnar bastate la cittade / itene pur", quasi a dire: "Se hai il coraggio, fatti avanti!". Allora il Cicala, "l'empio Trace", lo "Scita crudel", in un moto incontenibile di stizza uccideva barbaramente il coraggioso e incitava i suoi ad attaccare la città e a devastare con "furti e prede" il territorio. I pochi soldati spagnoli del presidio non bastavano per difendere l'ampio recinto delle mura. Furono chiamati a raccolta i cittadini che risposero entusiasti all'appello, anche se fecero "a tòr via l'armi" un po' di confusione.

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Dal blog sulle sponde del Galeso

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