PAESAGGIO

Si definisce paesaggio : una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni

MOTIVAZIONE

Da diversi anni l’offerta formativa della nostra Scuola pone una particolare attenzione al discorso ambientale. Quest’anno, partecipando al Concorso nazionale FAI, abbiamo scelto come tematica : Le Masserie , un bene culturale del paesaggio agrario tarantino , paesaggio così duramente colpito dall’inquinamento da diossina

Vedi scheda del progetto


paesaggio testimone " strage degli innocenti"

domenica 14 marzo 2010

DETERMINAZIONE DELL’ANIDRIDE FOSFORICA ASSIMILABILE



Il fosforo presente nel terreno viene convenzionalmente espresso come anidride fosforica (P2O5) in forma assimilabile, ioè disponibile per le piante.

L'anidride fosforica totale riveste scarsa importanza in quanto le frazioni non assimilabili risultano insolubili come fosfato di calcio o di alluminio o ferrino (a seconda del pH) o legate in forma organica.


Proprio a causa della scarsa mobilità del fosforo esso viene somministrato come concime prima dell'impianto o della semina (meglio se alla fine dell'inverno tra febbraio e marzo).


La dotazione sufficiente di anidride fosforica è dello 0,1¸0,3 ‰.


Metodo Olsen- Watanabe

Il metodo è applicabile ai terreni con pH in acqua superiore a 6,5


Principio:


Il metodo si basa sulla capacità del sodio bicarbonato di abbassare l'attività degli ioni calcio, consentendo l'estrazione dell'aliquota di fosforo legata al calcio o coprecipitata con il carbonato di calcio.


Il fosforo così estratto viene dosato per via spettrofotometrica mediante sviluppo del complesso fosfomolibdico colorato in blu.


Materiale:

  • Spettrofotometro
  • 2 beute da 250 ml
  • 2 pipette da 5 ml

  • 2 pipette da 20 ml

  • 3 pipette da 50 ml
  • 3 matracci da 100 ml

  • pallone da 1000 ml
  • agitatore magnetico

Reattivi:

  • soluzione estraente di carbonato-bicarbonato sodico 0,5 M a pH 8,5 (preparata sciogliendo 42 g di bicarbonato di sodio in 1 l di acqua e aggiungendovi 4,5 ml di idrossido di sodio al 20 % fino a pH 8,5)
  • carbone attivo (lavarlo per depurarlo da eventuale presenza di fosfati: agitare il carbone con soluzione estraente; raccoglier il carbone su imbuto di Büchner e lavare più volte con acqua distillata; essiccare in stufa a 110° C; siccome possono restare ancora tracce di fosfati si rende necessario determinare il contenuto di fosfati su 1 g di carbone lavato e poi sottrarre questo dato da quello fissato nel terreno)
  • soluzione di molibdato ammonico: sciogliere in un matraccio da 100 ml 7,2 g di molibdato ammonico in polvere in 250 ml di acqua e raffreddare; in un altro pallone versare 250 ml di acqua e, cautamente, 107 ml (cioè 196,8 g) di acido solforico concentrato (con d = 1,84); raffreddare e versare nel matraccio da 1000 ml; raffreddare e portare a volume con acqua deionizzata (conservare la soluzione in bottiglia scura)

  • soluzione riducente: soluzione acquosa di acido ascorbico al 2,5% (preparata giornalmente)
  • soluzione di fosfato: sciogliere in un po' d'acqua 0,1917 g di fosfato biacido di potassio (KH2PO4) e portare al volume di 1 l con acqua deionizzata, agitare bene, prelevare 200 ml e portare a 1 l con acqua distillata; 1 ml di questa soluzione contiene 0,02 mg di P2O5

  • acido solforico concentrato.
Costruzione della curva di taratura

In 6 matracci tarati da 100 ml si versano 50 ml della soluzione estraente. Si aggiungono cautamente e agitando 1,5 ml di acido solforico concentrato; si agita fino alla cessazione dell'effervescenza. Quindi si aggiungono rispettivamente 0 – 5 – 10 – 15 – 20 – 25 ml di soluzione di fosfato (contenenti 0,02 mg/ml di P2O5).


Le prove contengono 0 ,1,2,3,4 e 5 mg/L di P2O5 Si agita e si aggiungono lentamente 20 ml di soluzione di molibdato ammonico e 2 ml di soluzione di acido ascorbico. Si agita e si pongono i matracci su bagnomaria bollente per 30 minuti. Si raffredda e si porta a volume con acqua distillata.

Si misura poi l'estizione di ogni soluzione a 650 nm contro la prova in bianco (quella cioè priva di P2O5). Si traccia la retta di taratura ponendo sulle ascisse le concentrazioni delle soluzioni colorate in blu (espresse in mg di P2O5/ml) e sulle ordinate l'estinzione.

Modo di operare:

  • Porre in beuta 5 g di terra fine essiccata all'aria e poi in stufa a 110°C.
  • Aggiungere 1 g di carbone attivo (lavato ed essiccato) e 100 ml di soluzione estraente.
  • Agitare con agitatore magnetico per 30 min. e filtrare su filtro asciutto. Se il filtrato risulta colorato occorre ripetere l'operazione aumentando la dose di carbone.
  • In parallelo si ripete l'operazione in beuta senza terreno (prova in bianco).
  • In tre matracci porre: 50 ml di soluzione estraente, 50 ml di filtrato del solo carbone, 50 ml di filtrato del terreno.
  • Aggiungere, con cautela, 1,5 ml di acido solforico concentrato e agitare cautamente fino al cessare dell'effervescenza.
  • Aggiungere 20 ml di acqua distillata, 20 ml di soluzione di molibdato ammonico e 2 ml della soluzione riducente.
  • Porre i matracci su bagnomaria bollente per 0 min.
  • Raffreddare.

  • Portare a volume con acqua deionizzata.

  • Misurare l'estinzione a 650 nm contro la prova con sola soluzione estraente.

  • Per calcolare la quantità di fosfati assimilabili servirsi della retta di taratura.

Osservazioni:

  • Questo metodo risulta il più adatto per i terreni calcarei in quanto lo ione bicarbonato agisce abbassando l'attività degli ioni Ca2+ (precipitazione di CaCO3) e provocando la solubilizzazione di una parte del fosfato di calcio.
  • Nei terreni neutri e acidi, il pH tamponato a 8,5 evita la solubilizzazione di eccessive dosi di fosfato legato al ferro o all'alluminio e le precipitazioni secondarie che si avrebbero a pH più elevati.

  • L'acido ascorbico riduce l'acido fosfomolibdico.

CONCENTRAZIONE P2O5 campione = 8,339 mg/L


CONCENTRAZIONE P2O5 sol.estraente = 0,68 mg/L


VALORE OTTENUTO P2O5 = 7,66 mg/L 0 circa 8 ppm

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