sabato 19 giugno 2010
venerdì 28 maggio 2010
PREMIAZIONE CONCORSO
Il nostro blog si è aggiudicato il 1° premio al Concorso ilnostropaesaggio.it
La premiazione ha avuto luogo il 25/05/10 Milano presso l'Università IULM .
Erano presenti : il Professor Giovanni Puglisi, Rettore dell'Università IULM e Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco; la Presidente onorario del FAI Giulia Maria Mozzoni Crespi ll vicepresidente del FAI Marco Magnifico
la dr.ssa Vittoria del Verme, responsabile del Settore .
Per la delegazione del FAI –Taranto era presente Eduardo De Sortis.
Come rappresentanti della scuola Cabrini hanno partecipato alla premiazione la prof.ssa Ada Iannotta, la prof.ssa M.Giovanna Russo , la prof.ssa Marcella Schirano , le alunne Tania Lenti, Alessia Bianco e Stilyana Petkova.
lunedì 29 marzo 2010
RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO
Con il nostro Progetto UN VIAGGIO INTORNO ALLE MASSERIE …………..ulivi,sapori, profumi e diossina abbiamo costruito un percorso operativo/culturale di sensibilizzazione sulla salvaguardia del nostro paesaggio per promuovere una conoscenza più approfondita del territorio e delle risorse, per offrire ipotesi e prospettive per il futuro. Da diversi anni l'offerta formativa della nostra Scuola pone una particolare attenzione alle problematiche ambientali del nostro territorio , dovute a un livello di inquinamento industriale, ormai insostenibile . Il territorio tarantino cresciuto negli ultimi decenni solo sulla base della speranza siderurgica è, in realtà, da secoli improntato ad una cultura di tipo agricolo ed offre ricchezze ineguagliabili e sconosciute alle giovani generazioni. Partendo dal concetto di paesaggio abbiamo scelto di effettuare un viaggio nella storia del paesaggio agricolo del tarantino , nelle MASSERIE , un bene culturale prezioso del nostro territorio nel quale i nostri nonni si muovevano con disinvoltura e i nostri figli, invece, ignorano del tutto; è fondamentale prendere coscienza delle proprie radici, per una valorizzazione economica e culturale del territorio, per aiutare i ragazzi ad avvicinarsi al paesaggio agrario ed acquisire consapevolezza e rispetto e per puntare poi su uno sviluppo del territorio che tenga presente delle sue effettive potenzialità e vocazioni.
Il percorso è stato caratterizzato da una componente sperimentale e interdisciplinare , affrontando l'aspetto storico, geomorfologico , naturalistico , turistico e ambientale delle masserie. Le attività sono state svolte in orario curriculare ed extracurriculare utilizzando metodologie innovative miranti ad una partecipazione attiva degli studenti ( brain storming, ricerca azione, cooperative learning……) , collaborazioni con Enti Esterni ( Archivio di Stato, Associazione " Amici " , Associazione " M. Motolese ", proprietari masserie… ) , visite guidate con gli obiettivi di permettere ai ragazzi di sperimentare sul campo il metodo di lavoro di chi fa ricerca e di far prendere coscienza dei problemi legati all'ambiente. Per l'elaborazioni dei contenuti sono stati consultati, oltre ai siti web, quotidiani, prodotti multimediali, testi teorici. Per sviluppare l'aspetto storico, i ragazzi ,coordinati dalla prof.ssa M.G Russo e dalla dott.ssa M. Chirico, hanno ricercato presso l'Archivio di Stato dei vecchi documenti . Attraverso la lettura e la trascrizione del documento, sperimentando la fatica dell'interpretazione della scrittura, la ricerca del significato giusto, la scoperta di somiglianze con usi, tradizione e parole dialettali ancora oggi in vigore, gli alunni hanno imparato a interrogare i documenti e a confrontarsi con gli altri. Infine hanno fatto "parlare" le carte ingiallite dal tempo. La tematica ambientale del sito prescelto ha visto protagonisti soprattutto gli alunni che frequentano l'indirizzo chimico biologico , che hanno approfondito le forme di inquinamento che hanno tristemente colpito la masseria " Carmine " della famiglia Fornaro, durante la visita effettuata nella suddetta masseria sono stati prelevati campioni di terra sui quali sono stati effettuate, nei laboratori scolastici, delle analisi chimiche e microbiologiche. Come testimonianza di una proposta di sviluppo delle antiche masserie, fondamentale è stata la visita alla Fattoria sede operativa dell'Asoociazione socio-educativa –riabilitativa " AMICI ".
Ognuna di queste azioni è stata raccontata sul blog creato e gestito dagli alunni ( 10 alunni) per sensibilizzare e informare i cittadini e le Istituzioni sugli sviluppi dell'impegno a favore del luogo scelto. Sul blog sono stai pubblicati i risultati delle ricerche sul paesaggio, immagini, commenti, interviste, video, foto, alcuni post sono stati anche pubblicati in lingua inglese ( post an. Microbiologiche )
Tutte le immagini e i video sono stati pubblicati con l'autorizzazione dei protagonisti ripresi( liberatoria compilata dai genitori in caso di minori)
I ragazzi hanno mostrato grande interesse per le attività svolte sviluppando il percorso con entusiasmo e serietà; anche per noi insegnanti, ha rappresentato un momento formativo importante che ci ha permesso di impostare le nostre lezioni in maniera diversa dalle tradizionali lezioni in classe, utilizzando metodologie innovative di indubbia efficacia. Riteniamo tale esperienza molto positiva , consapevole che la scelta dell'uso di determinati strumenti è necessaria al fine di promuovere processi attivi di cambiamento attraverso l'azione che fa muovere il mondo.
Hanno collaborato alla realizzazione del progetto i docenti : M.G. Russo, M. Schirano, M. LoSavio, B. Bello,R. Fedele, E.Tamma, A. Di Turo.
Gli alunni delle classi : IIIA O.C.B, IVA T.G.A, IVB T.C.B, 2 alunni IIA O.C.B. di cui 12 hanno gestito attivamente il blog
Si ringraziano la dott.ssa M.Chirico ( Archivio di Stato ) , la dott.ssa M. Torraco ( Ass. " Amici ") , il sig. Enzo Fornaro proprietario della masseria " Carmine " .
La referente del Progetto : prof.ssa Ada Adriana Iannotta
giovedì 25 marzo 2010
CONCLUSIONI DELLA VISITA ALLA FATTORIA " AMICI "
Le conclusioni della visita alla fattoria " AMICI "
La dott.ssa M. Torraco ha detto : E ' tutto un mondo di sentimenti, i nostri ragazzi si innamorano, litigano, fanno pace....................................... VIVIAMO NELLA NORMALITA'
Gli alunni della IIIA O.C.B
mercoledì 24 marzo 2010
TUTTI INSIEME
Gli alunni della IIIA O.C.B e IVA T.G.A
FATTORIA “ AMICI “ : LA RIABILITAZIONE EQUESTRE
Nel centro viene praticata la La RIABILITAZIONE EQUESTRE, più nota come ippoterapia, una terapia, ormai riconosciuta scientificamente a più livelli, che utilizza il cavallo come mezzo terapeutico.
Dalla interazione di questo operare prende forma la coppia cavallo-paziente, coppia attiva e vitale che ingloba in una stessa unità psico-fisica i suoi componenti, animale e portatore di handicap, creando così in momento riabilitativo aperto, dove non esistono confini .
LE ATTIVITA’ SOCIO-EDUCATIVE E _RIABILITATIVE DELLA FATTORIA “ AMICI “
Durante la visita della fattoria " Amici " abbiamo visitato i laboratori del centro dove gli utenti, costantemente seguiti da operatori esperti e professionali ( assistente sociale, pedagogiste, educatrici professionali., ippoterapiste ANIRE...), con la super visione dell'equipe psico-sanitaria dell'ASL TA/1, condividendo lo svolgimento di attività diversificate, in un ambiente sereno e naturale, avendo la libertà di movimento e di espressione, quindi seguendo percorsi educativi e riabilitativi individualizzati, hanno la possibilità di esprimere quelle potenzialità residue, sia pur minime, che possano consentire un più equilibrato e graduale inserimento sociale, una maggiore autonomia personale e una prospettiva di vita più accettabile. ( dalla presentazione del Centro a cura della dott.ssa M. Torraco )
Gli alunni della IIIA O.C.B
martedì 23 marzo 2010
VISITA ALLA FATTORIA " AMICI "
Nei video realizzati la dott.ssa Torraco e i suoi collaboratori ci spiegano la storia e le finalità del centro e soprattutto le attività svolte dagli ospiti che frequentano il centro.
lunedì 22 marzo 2010
MASSERIA LA BATTAGLIA
LUNEDI'15 MARZO 2010 : TERZA LEZIONE ALL'ARCHIVIO DI STATO
Oggi la dott.ssa Mina Chirico ci ha parlato della masseria La Battaglia, sita in località Lama e abitata dai suoi proprietari.
In origine il termine masseria non indicava una struttura abitativa bensì una estensione di terre coltivate. In origine tutta la zona nella quale è sita la masseria La Battaglia si chiamava San Vito del Pizzo e si divideva in due frazioni:
- una detta Li Gesuiti, appartenente alla Compagnia di Gesù, i cui membri erano ritenuti gli intellettuali della Chiesa;
- una detta di San Martino, appartenente alla famiglia Marziotta o Mazziotta, oramai estinta. Questa famiglia, intorno alla fine del 1500, aveva concentrato nelle sue mani alcune masserie comprese in zona san martino. Nel 1634 aveva comprato per circa 1940 ducati anche la masseria dotale di una certa Maria Morrone e nel 1637 gli appezzamenti delle famiglie Tortamano e Sangermano. Nel 1640 poi acquistò altri piccoli appezzamenti la cui destinazione erano oliveti, seminativi e vigneti. Nel 1740 Giovan Leonardo Marziotta decise e la costruzione di un casino di campagna così come andavano facendo le altre famiglie, segno dell'importanza raggiunta da questi signori nella seconda metà del Settecento. Alcuni di questi erano molto elaborati da un punto di vista architettonico (casini di villeggiatura). Giovanleonardo Mazziotta affidò la costruzione del suo casino a Francesco Mazzaracchio e questo è il momento in cui nasce la masseria come la intendiamo oggi.
Alla sua morte, avvenuta nel 1758, la proprietà andò al suo unico figliolo, Domenico, ma la proprietà era gravata da enormi debiti che portarono la famiglia al fallimento. Tutti i beni vennero appezzati e venduti all'asta. Parte della proprietà venne acquistata da un certo Antonio Scialpi, che a sua volta vendette a Caterina Morelli, vedova De Beaumont, nobil donna leccese.
La famiglia de Beaumont era già proprietaria di grandi estensioni terriere, masserie e ville tra cui l'attuale villa Peripato.
Per quanto concerne la zona detta Li Gesuiti, quando nel 1767 la Compagnia fu espulsa dal Regno, tutte le sue proprietà furono date in enfiteusi e tra gli affittuari ricordiamo Giacomo Resta, Raffaele Brescia e Angelo Ristano, che erano piccoli proprietari, quasi contadini. Dopo un po' questi non riuscirono più a sopportare le spese dell'affitto (il 4%) e furono costretti a cedere il loro diritto. Caterina Morelli chiese e ottenne dal Sovrano di subentrare nell'enfiteusi e tra il 1790 e il 1795 completò la proprietà dell'intera zona detta San Vito del Pizzo.
Per successione patrilineare erediterà tutto il figlio maggiore, Giuseppe, e da una descrizione del catasto del 1815 la masseria risulta in zona La Battaglia ed era costituita da . casa rustica, giardini, casa di abitazione, vigneto, palmeto, oliveto, seminativo e una casa per coloni.
Il figlio di Giuseppe, Luigi, sposa Maddalena Monelli, marchesa di Barletta. Alla sua morte, non avendo avuto figli, tutta la proprietà viene ereditata dal figlio del fratello di Maddalena, Filippo Monelli. Sarà lui, nel 1912, a vendere alla città di Taranto quella parte di proprietà che oggi viene detta Villa Peripato e a donare la masseria detta La Battaglia alla fondazione del premio Nobel.
Gli alunni della IVA T.G.A
VICENDE STORICHE
La masseria Battaglia di Lama e le sue vicende storiche
Ricco ed argomentato articolo dell'archeologo Gianluca Guastella, comparso sulle colonne del quotidiano Taranto Oggi di lunedì 25 Gennaio 2010, pp. 12-13.
Storie di "battaglie, nobili e saraceni"
di Gianluca Guastella
Il cielo era terso in quell'alba del 14 settembre 1594, ma ai tarantini sembrava plumbeo, foriero di grandi sventure, a causa dei riflessi nerastri su Mar Grande di quelle cento e più galere saracene che, all'improvviso, avevano oscurato l'orizzonte. Il fatto, poi, che la flotta navale turca fosse comandata dal rinnegato messinese Sinan Bassà Cicala, il pirata con gli occhiali, massacratore di cristiani, terrore delle coste calabresi e siciliane, faceva prevedere davvero il peggio. I Saraceni sbarcarono alle Cheradi, ed occuparono l'isola maggiore di Santa Pelagia e quella più piccola di Sant'Andrea, entrambe deserte, "albergo fido/di timidi animali", utilizzate in genere dai pescatori di frodo e dai contrabbandieri. Come prima operazione militare, i Turchi attaccarono le torri costiere di capo San Vito e capo Rondinella. Sbarcarono alla foce del Tara, definito alla maniera petrarchesca "un vago e picciol fiume, / con dolci acque agli occhi chiare e belle", per provvedersi di acqua e vettovaglie o di legname per riparare le navi. Qui sorgeva una torre di vedetta custodita da pochi uomini, che venne presa d'assalto e incendiata. I custodi Storie di "battaglie, della torre vennero condotti davanti a Cicala che li interrogò per conoscere i "segreti" della città fortificata. Uno di essi descriveva con orgoglio le mura "invincibili, superbe e forti", le "due castella", cioè le fortificazioni aragonesi verso porta Lecce e la torre di Raimondello Orsini a porta Napoli, i due ponti che separavano il Mar Piccolo dal Mar Grande, la gran copia di armi e munizioni di cui era fornita e soprattutto l'animo dei cittadini pronti alle armi. Alla fine della sua descrizione il vecchio soldato esclamava, come una sfida: "Or s'espugnar bastate la cittade / itene pur", quasi a dire: "Se hai il coraggio, fatti avanti!". Allora il Cicala, "l'empio Trace", lo "Scita crudel", in un moto incontenibile di stizza uccideva barbaramente il coraggioso e incitava i suoi ad attaccare la città e a devastare con "furti e prede" il territorio. I pochi soldati spagnoli del presidio non bastavano per difendere l'ampio recinto delle mura. Furono chiamati a raccolta i cittadini che risposero entusiasti all'appello, anche se fecero "a tòr via l'armi" un po' di confusione.
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Dal blog sulle sponde del GalesoMASSERIA LA BATTAGLIA
La Masseria Battaglia un piccolo mondo antico da scoprire e conoscere a Lama in Contrada Battaglia. Nel nome si conserva la testimonianza di una battaglia storica
Di Vanna Bonivento ( www.proloco.org )
Ci riceve con la solita squisita eleganza lo stesso proprietario Giuseppe Fornari per gli amici Don Peppino ma detto anche "Il Principe" forse proprio per la dimora da lui abitata, un vero gioiello dell'architettura delle masserie nel territorio di Taranto: Masseria La Battaglia risalente al XVII secolo.
E' situata in Contrada Battaglia, a Lama rivolta alla strada vicinale compresa tra la provinciale dei Gesuiti, detta anche provinciale n.3 bivio Annunziata-Leporano e la provinciale Taranto-Gandoli che attraversa la contrada di Lama e Capitignano……………………………………………………
martedì 16 marzo 2010
Masseria Fornaro : un centro di IPPOTERAPIA ?
I sogni di Enzo Fornaro sono svaniti, voleva trasformare la sua masseria in un bred e breakfast . Nell'intervista dichiara : anche le api non ci sono più , è triste svegliarsi senza il suono dei campanacci . Nella masseria restano i cavalli e la capretta Nunzia che pascola da sola.
Quale futuro ? Con una convenzione con la U.S.L di Ta , la masseria potrebbe diventare un centro socio- educativo - riabilitativo in cui si potrebbe praticare l'IPPOTERAPIA.
Ciro Bridano IVB T.C.B
Quale futuro per la masseria di Enzo Fornaro ?
video preso da YOUTUBE http://www.youtube.com/watch?v=PHmuQFJk1r0
Gli alunni della IVB T.C.B
lunedì 15 marzo 2010
ASPETTI AMBIENTALI DELLA CITTA' DI TARANTO
Classe IA O.C.B
domenica 14 marzo 2010
RISULTATI DELLE ANALISI CHIMICHE DEL TERRENO
- Determinazione del calcare attivo: 2%
- Fabbisogno in gesso: 33,5 q/ha
- Peso specifico apparente: 0,99 g/ml
- Determinazione della sostanza organica: 2,18% ( 1,77% C)
- Anidride fosforica assimilabile: 8 ppm ( 7,66 mg/L)
- Determinazione del pH in acqua (pHmetro): 8,40
- Determinazione del pH in KCl: 7,83
- Determinazione del cloruro di sodio: 0,35 per mille
OSSERVAZIONI
Dai dati ottenuti possiamo dedurre che il nostro campione di suolo risulta:
- alcalino,
- poco calcareo , con un valore inferiore al 5-10% che compromette l'assorbimento del ferro e del fosforo,
- un basso valore di anidride fosforica assimilabile che indica la mancata concimazione del terreno,
- mediamente dotato per il valore della sostanza organica,
- il valore del cloruro di sodio è un po' alto perchè le coltivazioni non sopportano valori di sali superiori allo 0.1%; il cloro in eccesso risulta negativo per la fisiologia vegetali.
Per avere una valutazione più precisa del terreno in esame , dobbiamo ripetere le analisi in altri periodi dell'anno e soprattutto dobbiamo chiedere la collaborazione di laboratori specializzati ( es. ARPA ) per dosare i valori degli inquinanti che sicuramente presentano valori molto alti in quest'aria così duramente colpita dall'inquinamento dei fumi dell' ILVA.
Per approfondire valori degli inquinanti presenti nell'area in esame consulta i dati pubblicati dall' ARPA
DETERMINAZIONE DELL'ANIDRIDE FOSFORICA ASSIMILABILE
Determinazione: | P2O5 | ||
CLASSE: | PM | PA | |
SOL.MADRE: | 20 | 142 | 142 |
Inserire i dati solo in questo foglio! | |||
Prelievo(ml) | Pall.tar.(ml) | Conc.(mg/l) | Assorb. |
5 | 100 | 1 | 0,127 |
10 | 100 | 2 | 0,257 |
15 | 100 | 3 | 0,4 |
20 | 100 | 4 | 0,61 |
25 | 100 | 5 | 0,721 |
Risultati | |||
Equazione retta di taratura (b=0) |
|
| |
A= | 0,1427 | c | |
Ax | cx | Diluizione | Cx |
1,19 | 8,339173 | 1 | 8,339 |
P(mg/l) | |||
P2O5 | (mg/l) | ||
8,339 |
DETERMINAZIONE DELL’ANIDRIDE FOSFORICA ASSIMILABILE
Il fosforo presente nel terreno viene convenzionalmente espresso come anidride fosforica (P2O5) in forma assimilabile, ioè disponibile per le piante.
L'anidride fosforica totale riveste scarsa importanza in quanto le frazioni non assimilabili risultano insolubili come fosfato di calcio o di alluminio o ferrino (a seconda del pH) o legate in forma organica.
Proprio a causa della scarsa mobilità del fosforo esso viene somministrato come concime prima dell'impianto o della semina (meglio se alla fine dell'inverno tra febbraio e marzo).
La dotazione sufficiente di anidride fosforica è dello 0,1¸0,3 ‰.
Metodo Olsen- Watanabe
Il metodo è applicabile ai terreni con pH in acqua superiore a 6,5
Principio:
Il metodo si basa sulla capacità del sodio bicarbonato di abbassare l'attività degli ioni calcio, consentendo l'estrazione dell'aliquota di fosforo legata al calcio o coprecipitata con il carbonato di calcio.
Il fosforo così estratto viene dosato per via spettrofotometrica mediante sviluppo del complesso fosfomolibdico colorato in blu.
Materiale:
- Spettrofotometro
- 2 beute da 250 ml
- 2 pipette da 5 ml
- 2 pipette da 20 ml
- 3 pipette da 50 ml
- 3 matracci da 100 ml
- pallone da 1000 ml
- agitatore magnetico
Reattivi:
- soluzione estraente di carbonato-bicarbonato sodico 0,5 M a pH 8,5 (preparata sciogliendo 42 g di bicarbonato di sodio in 1 l di acqua e aggiungendovi 4,5 ml di idrossido di sodio al 20 % fino a pH 8,5)
- carbone attivo (lavarlo per depurarlo da eventuale presenza di fosfati: agitare il carbone con soluzione estraente; raccoglier il carbone su imbuto di Büchner e lavare più volte con acqua distillata; essiccare in stufa a 110° C; siccome possono restare ancora tracce di fosfati si rende necessario determinare il contenuto di fosfati su 1 g di carbone lavato e poi sottrarre questo dato da quello fissato nel terreno)
- soluzione di molibdato ammonico: sciogliere in un matraccio da 100 ml 7,2 g di molibdato ammonico in polvere in 250 ml di acqua e raffreddare; in un altro pallone versare 250 ml di acqua e, cautamente, 107 ml (cioè 196,8 g) di acido solforico concentrato (con d = 1,84); raffreddare e versare nel matraccio da 1000 ml; raffreddare e portare a volume con acqua deionizzata (conservare la soluzione in bottiglia scura)
- soluzione riducente: soluzione acquosa di acido ascorbico al 2,5% (preparata giornalmente)
- soluzione di fosfato: sciogliere in un po' d'acqua 0,1917 g di fosfato biacido di potassio (KH2PO4) e portare al volume di 1 l con acqua deionizzata, agitare bene, prelevare 200 ml e portare a 1 l con acqua distillata; 1 ml di questa soluzione contiene 0,02 mg di P2O5
- acido solforico concentrato.
Costruzione della curva di taratura
In 6 matracci tarati da 100 ml si versano 50 ml della soluzione estraente. Si aggiungono cautamente e agitando 1,5 ml di acido solforico concentrato; si agita fino alla cessazione dell'effervescenza. Quindi si aggiungono rispettivamente 0 – 5 – 10 – 15 – 20 – 25 ml di soluzione di fosfato (contenenti 0,02 mg/ml di P2O5).
Le prove contengono 0 ,1,2,3,4 e 5 mg/L di P2O5 Si agita e si aggiungono lentamente 20 ml di soluzione di molibdato ammonico e 2 ml di soluzione di acido ascorbico. Si agita e si pongono i matracci su bagnomaria bollente per 30 minuti. Si raffredda e si porta a volume con acqua distillata.
Si misura poi l'estizione di ogni soluzione a 650 nm contro la prova in bianco (quella cioè priva di P2O5). Si traccia la retta di taratura ponendo sulle ascisse le concentrazioni delle soluzioni colorate in blu (espresse in mg di P2O5/ml) e sulle ordinate l'estinzione.
Modo di operare:
- Porre in beuta 5 g di terra fine essiccata all'aria e poi in stufa a 110°C.
- Aggiungere 1 g di carbone attivo (lavato ed essiccato) e 100 ml di soluzione estraente.
- Agitare con agitatore magnetico per 30 min. e filtrare su filtro asciutto. Se il filtrato risulta colorato occorre ripetere l'operazione aumentando la dose di carbone.
- In parallelo si ripete l'operazione in beuta senza terreno (prova in bianco).
- In tre matracci porre: 50 ml di soluzione estraente, 50 ml di filtrato del solo carbone, 50 ml di filtrato del terreno.
- Aggiungere, con cautela, 1,5 ml di acido solforico concentrato e agitare cautamente fino al cessare dell'effervescenza.
- Aggiungere 20 ml di acqua distillata, 20 ml di soluzione di molibdato ammonico e 2 ml della soluzione riducente.
- Porre i matracci su bagnomaria bollente per 0 min.
- Raffreddare.
- Portare a volume con acqua deionizzata.
- Misurare l'estinzione a 650 nm contro la prova con sola soluzione estraente.
- Per calcolare la quantità di fosfati assimilabili servirsi della retta di taratura.
Osservazioni:
- Questo metodo risulta il più adatto per i terreni calcarei in quanto lo ione bicarbonato agisce abbassando l'attività degli ioni Ca2+ (precipitazione di CaCO3) e provocando la solubilizzazione di una parte del fosfato di calcio.
- Nei terreni neutri e acidi, il pH tamponato a 8,5 evita la solubilizzazione di eccessive dosi di fosfato legato al ferro o all'alluminio e le precipitazioni secondarie che si avrebbero a pH più elevati.
- L'acido ascorbico riduce l'acido fosfomolibdico.
CONCENTRAZIONE P2O5 campione = 8,339 mg/L
CONCENTRAZIONE P2O5 sol.estraente = 0,68 mg/L
VALORE OTTENUTO P2O5 = 7,66 mg/L 0 circa 8 ppm
DETERMINAZIONE DEL FABBISOGNO IN GESSO
Questa analisi è utile ai fini della correzione dei terreni alcalini ricchi di sodio di scambio (cioè quelli in cui la c.s.c. è data dal sodio per più del 15% ).
La correzione viene effettuata somministrando gesso (solfato di calcio) e irrigando per allontanare il solfato di sodio solubile che si è formato: teoricamente il pH dovrebbe diventare 7,ma è sufficiente abbassarlo a livelli compatibili con una buona coltivazione.
Materiale :
- Agitatore meccanico
- Carta da filtro
- Imbuto
- Due beute da 200 ml
- Pipetta da 200 ml e da 20ml
Reattivi :
.Soluzione satura di solfato di calcio (preparata sciogliendo 5g di solfato di calcio diidrato in un litro di acqua deionizzata per un ora e lasciando riposare per una notte e filtrare )
- Acido etilendiamminotetracetico (EDTA) 0,05 N
- Soluzione 8 N di idrossido di sodio
- Nero eriocromo
Modo di operare :
- Introdurre 5g di terra fine essiccata all'aria in una beuta.
- Addizionare 100ml di soluzione satura di solfato di calcio.
- Tappare e agitare meccanicamente per 30 minuti . Avviene la seguente reazione
colloide-Na2 + CaSO4 « colloide-Ca + Na2SO4
- Filtrare:sul filtro resta il calcio,mentre il solfato di sodio,che è solubile,passa nel filtrato .
- Prelevare 20 ml di filtrato e addizionare 5ml di idrossido di sodio 8 M e alcune gocce di nero eriocromo.
- Titolare con soluzione 0,05 N di EDTA fino a viraggio del colore della soluzione dal rosso al blu.
- Titolare allo stesso modo 20 ml di soluzione satura di solfato di calcio (più idrossido di sodio e nero eriocromo).
Il fabbisogno in gesso si ricava dal seguente calcolo:
meq/100 g di fabbisogno in gesso = (A – B) × 10
dove
A = ml di EDTA 0,05 N impiegati per titolare il filtrato
B = ml di EDTA impiegati per titolare il solfato di calcio
Osservazioni:
Poiché a 1 meq corrispondono 25,8 q/ha di gesso la formula diventa:
(A – B) × 25,8 = fabbisogno in gesso espresso in q/ha
VALORI OTTENUTI : A = 9,3 ml; B = 8 ml
FABBISOGNO IN GESSO : 33,55 q/ha
giovedì 11 marzo 2010
mercoledì 10 marzo 2010
La presentazione ci è stata fornita dalla dott.ssa Marisa Torraco che ci ha autorizzati a pubblicarla
Gli alunni della IVA T.G.A
CENTRI “ SOCIO-EDUCATIVI-RIABILITATIVI “
Un esempio di tale struttura è il centro operativo "AMICI " società Coop. Agr. - Contrada Amici – Agro di Grottaglie – S.S. per San Marzano di S.G. 74023 Grottaglie ( Taranto ) di cui si pubblica una presentazione che ci ha fornito la presidente : la dott.ssa Maria Elisabetta Torraco.
Il 22 marzo abbiamo programmato una visita presso il suddetto centro.
Gli alunni della IIIA O.C.B e della IVA T.G.A
martedì 9 marzo 2010
CONSORZIO DELLE MASSERIE
Per promuovere l'immenso patrimonio paesaggistico , culturale e gastronomico del nostro territorio , più masserie dovrebbero associarsi in Consorzi, così come hanno fatto a Crispiano( TA) con il Consorzio " Cento Masserie " che, nell'ambito di un ampio progetto di valorizzazione turistica ed agroalimentare, lavorano in sinergia per un attento e scrupoloso recupero delle storiche masserie che, ritornando all'antico splendore di una volta, possono vantare oggi un'offerta ricettiva in grado di soddisfare ogni esigenza, disponendo sia di lussuose camere sia di modeste camere di campagna in cui è possibile rilassarsi immersi nel verde. Il Consorzio " Cento Masserie" offre la possibilità di conoscere il territorio attraverso percorsi personalizzati e tematici , tra cui quelli gastronomici, archeologici, religiosi e del benessere oltre al caratteristico percorso dei briganti che permette la conoscenza dei veri luoghi che fecero da cornice alle leggendarie imprese di famosi briganti. In ogni periodo dell'anno il Consorzio organizza eventi culturali, teatrali, artistici, musicali ed equestri con opportunità di rilancio turistico delle masserie , contenitori di storia, cultura e tradizione.
Gli alunni della IV B T.C.B
domenica 7 marzo 2010
ECOSTORIA
Venerdì 5 marzo si è svolta ,presso l'Università di Scienze Matematiche,Fisiche e Naturali di Taranto la conferenza " Ecostoria". Nel corso dell'evento diversi esponenti politici e culturali della nostra città hanno discusso della questione ambientale, sottolineando quanto sia pericoloso e deleterio per la nostra salute ogni tipo di inquinamento e come sia importante sensibilizzare le coscienze dei giovani riguardo alla salvaguardia ambientale ed al diritto alla salute che dovrebbe essere proprio di ogni cittadino.
Ecologia ,problema ambientale ed "ecostoria", così come il preside del Liceo scientifico Ferraris ,prof.Marco Dal Bosco ha definito il rapporto dinamico che intercorre tra le condizioni in cui si svolge la vita dell'uomo e l'ambiente, che tende a condizionare la società stessa ed è soggetto a continui mutamenti.
Lo stesso preside della nostro Istituto Professionale Cabrini , il prof.Angelo Carrieri, riferendosi appunto al tema dell'"ecostoria", ha voluto sottolineare tramite la lettura di un passo tratto da " La città delle nuvole " di Carlo Vulpio,come per Taranto sia difficile liberarsi dell'industria siderurgica " ILVA ", che rende i cittadini schiavi,vittime ed al tempo stesso carnefici di una società fondata sullo sfruttamento delle risorse di cui diventa sempre più difficile liberarsi.
Nel corso della conferenza si è inoltre ricordato come l'avvento dell'uomo sulla natura sia quasi sempre deleterio ; in ogni settore l'uomo tende ad inquinare e sfruttare eccessivamente ciò che l'ambiente in cui si trova offre.
Risulta pertanto necessario studiare soluzioni appropriate per arginare il problema ambientale e ,al tempo stesso sensibilizzare le nuove generazioni insegnando loro come vivere una vita ecosostenibile.
Gli alunni della III A O.C.B.